In ricordo di Carlo

Caro Carlo,
mi sembra scontato salutarti con una battuta sulle luci che si spengono, tu che hai gestito per decenni il buio e il giorno dalla cabina di regia del nostro teatro parrocchiale. Solo ora che non sei più qui con noi, è la tua assenza che ci farà capire quello che per noi hai rappresentato: l’anello solido di una catena umana, il filo che passa attraverso tanti e ci fa sentire e rimanere fratelli e amici, anche se mancheranno le occasioni di incontro.
Ti ho incontrato e conosciuto là dove abbiamo vissuto, in un ambiente ristretto, pochi passiintorno a noi per consumare la nostra vita.
Sei stato un punto di riferimento, un esempio di servizio generoso e disinteressato, una di quelle rare persone di cui ci si può fidare. Insomma, l’amico di tutti.
Il sentimento umano porta a piangerti, ma vorrei che la tua scomparsa abbia seminato in tutti coloro che hai amato e stimato qualcosa d’importante e di cui tutti possano andare fieri: l’esempio.
E adesso che sei tornato alla Casa del Padre, siamo certi che dall’alto continuerai a vegliarci, illuminandoci nei momenti di buio, ma anche facendoci risplendere in quelli di felicità e gioia.

Gino Bartoli