Storia di un lungo Avvento
“Per fare un fiore ci vuole un albero…Per fare tutto ci vuole un fiore” , mi ha detto Daniela, citando i versi di Gianni Rodari cantati da Sergio Endrigo. E’ una delle signore che si ritrovano il pomeriggio del lunedì alla Casa della Gioventù per lavorare a maglia e intendeva alludere al loro progetto natalizio.
Raccontata da uno a cui piace inventare storie, questa potrebbe essere quella di un “Avvento” molto più lungo delle canoniche quattro settimane che precedono il 25 dicembre, destinate al raccoglimento e alla meditazione sulla venuta del Divin Bambino.
Una storia che ha più personaggi, ma che vede protagoniste assolute le signore del lunedì, che lavorano da mesi a qualcosa che vedrà la luce a Natale.
Mi piacerebbe raccontare, per continuare a far riferimento al loro personale Avvento, che quelle donne stanno seguendo una loro cometa che le guida dalla primavera di quest’anno e ora hanno la consapevolezza che il Natale, la loro meta, ormai è vicino.
Non sono i tre Re Magi, sono molte di più le signore di cui vorrei raccontare la storia: dalle loro mani operose ho visto sbocciare fiori di lana di mille colori e li ho anche toccati come, invece, non ho mai potuto fare con l’oro, l’incenso e la mirra che portavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.
Le signore che lavorano la lana e hanno mani da cui escono fiori, mi sono sembrate degli alberi da frutto. L’avete mai visto com’è bello e pieno di poesia un frutteto fiorito?
Se vi affaccerete alla Casa della Gioventù il lunedì pomeriggio, aiutando gli occhi con un po’ di fantasia, vedrete quello che ho visto io: un frutteto in fiore.
Lo dice anche il verso della canzone citata da Daniela che “Per fare tutto ci vuole un fiore!”.
Lo so bene che è poesia e non scienza; ma senza i fiori, la poesia e il pensiero fisso al Natale, come avrebbero fatto a realizzare il loro sogno le signore protagoniste della storia che mi piacerebbe raccontare?